9.7.07

Compagno orso

La domenica prima. C'è tempo per piangere un po', che la tensione è un più forte, attimo dopo attimo. Poi arriva il giorno e il cuore si tranquillizza. L'arrivo di un figlio è spazio nella vita (nel progetto di) ma soprattutto la riscoperta di essere (stati) figli. Una cosa incredibile, ripercorrere le sensazioni e i passaggi che ciascuno ha attraversato, nel grembo. Ci si fanno molte domande, di fronte a qualcuno che ancora non vedi eppure già conosci: cosa farò? cosa gli dirò? lo capirò? mi capirà? sarò capace di?
La donnamadre è un sogno ad occhi aperti: sei proprio tu? sei la donna che ho sposato e che - con timore e curiosità - sottovoce si immaginava mamma? sei tu lo splendore che con tenacia e amore ha accudito questa creatura con istinto ingenuo e totale?
L'uomopadre è un mix di spericolata allegrezza e razionalità impotente: in questi mesi di racconti notturni sul monte della pancia ho iniziato a interagire con una creatura che si aspetta di essere presa in braccio, coccolata ed educata allo stesso tempo.
Il pomeriggio dela domenica: la cameretta è quasi pronta, ci sono gli orsetti che faranno compagnia alla creatura, ci sono le lenzuola - ma quanto sono piccole - da risvoltare sulla carrozzina. Ci sono le bocche aperte, stupore entrante, che si spalancano di fronte a una casa che si prepara. Ad accogliere.